Censire, archiviare, penetrare (ad Atena Lucana)
di Salvatore Medici
Il troppo ingombra, blocca i passi e a volte il respiro che circola nella mente, il troppo inceppa. Eppure Alessandro, Martina, Benedetta e tanti altri ancora chiedono quantità. Assai. A occhio, quanto basta, quanto ne serve, che quello che arriva è buono, comunque. Foto, video, audio, testi, persone, oggetti, gesti, spazi, documenti, parole, pensieri, memoria. Troppo, tanto, ma basterà. E che appartengano a famiglie, cittadine e cittadini, residenti di una comunità, Atena Lucana. Che siano loro e tutto quello che con loro vive, quel troppo da prendere in prestito e intrecciarlo per farlo rivivere. La settimana conclusiva del Corso della Sapienza e dell’ICCD “La fotografia e il patrimonio culturale: progettazione e valorizzazione di Archivi di Comunità” è la pratica di 30 persone che ad Atena Lucana sperimentano nuove forme di valore da ricercare nella vita quotidiana di paese, entrando in punta di piedi nelle case per digitalizzare, fotografare, registrare, raccogliere foto, corredi, piatti, utensili da cucina, frasi, ricordi. Archiviare un paese, non per farne borgo da vendere, magari per innescare nell’invisibile una possibilità, poco romantica, molto reale. Archiviare un paese non per farne memoria da morire, magari per praticare una realtà di relazioni, che non si ritrovi nei soli funerali della comunità.
Il troppo inceppa. Il caldo di più. Entrare in casa di altri è difficile se non si è un perfetto paesano, l’imbarazzo incombe nel chiedere foto o parole, le idee frullano ma l’ansia le confonde, quasi a dubitare di saper fare quello che sai fare. Sciogliere è il segreto, come sopportare intanto il sudore e accettare la sensazione umida costante sul corpo. Sciogliere il troppo, a pezzi a pezzi, un minuto alla volta, lavorarci dentro mentre agisci fuori, fare, fare, fare. La voce si ammorbidisce, si chiacchera con la famiglia che non conosci e per la quale sei un estraneo, si chiacchiera con Antonio, Michelina, Fabrizio, con Franco e lentamente le cose accadono. La quantità arriva, foto, audio, testi, oggetti, arriva la fiducia, quel che resta, e resta la condivisione dei momenti, della cucina, di un mangiare assieme. Censire, archiviare, penetrare. Relazione. Censire, lavorare in gruppo, mediare silenziosamente, attenuare saperi per farli esplodere lenti in equilibrio con gli altri colleghi, Chiara Joyce Marianna Fabrizio, e giungere alla meta. E sono tante le mete e i gruppi (a nominarli tutti non ci proverei) che alla fine, nella settimana di ricerca che si è svolta dal 17 al 22 luglio nell’ambito del Progetto “Archivio Atena”, si sono realizzati per portare in archivio centinaia di foto e documenti di gente e cose di Atena Lucana. Documenti da censire e restituire alla comunità, questa volta, in questo corso, grazie al maestro sensibile Mauro Bubbico e ai ragazzi dell’ISIA di Urbino, con ore e ore di lavoro grafico a pensare meraviglie e reali visioni. Le scopriremo…
E se c’è troppa poesia o intenzioni serie, allora fate solo che è stato un bel corso di formazione!